Chiara Tronconi – responsabile della comunicazione UVI – ci propone una riflessione di assoluta attualità, proponendo un preciso schema di ascolto partecipato delle vibrazioni emotive espresse dalle vittime di una violenza che il più delle volte vede padri che uccidono le madri. Violenza assistita e drammatica, cui si oppone un’articolata strategia didattico-pedagogico-educativa. La questione è …
VACCINANDO VACCINANDO CHE MALE TI FO? IL CASO DEL DR. JENNER, DI UNA GIOVANE PASTORA, DI UN BAMBINO DI OTTO ANNI E DI UN VIRUS DEBELLATO
È facile immaginare che quasi nessuno dei passeggeri della 90/91 che, a Milano, nel suo lungo percorso circolare transita da viale Jenner, si chieda chi mai fosse costui. L’accesa e attuale contrapposizione tra favorevoli e contrari alla vaccinazione anti Covid19 viene casualmente a proporsi come felice occasione per ricordare la figura di Edward Jenner (1749 …
UN VIAGGIO DI MUSICA E PAROLE PER RICOMPORRE LE DISSONANZE E ALZARE LA VOCE A DIFESA DELLA DEMOCRAZIA.
Poche ore prima dell’assalto alla sede della CGIL si è concluso a Verbania un seminario organizzato dalla FISAC ligure dedicato alla lettura ragionata e costruttiva del dissenso. Ho avuto l’occasione di animarlo e gestirlo con il contributo essenziale di quattro musiciste e un musicista (violini, viola, violoncello e contrabbasso) e di tutte le partecipanti e …
PERDERE È UN’ARTE: LA STORIA DI UN VIVERE FAMIGLIARE TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO AL TEMPO DELLA MIGRAZIONE.
M. Chiara Tronconi, lettrice sensibile e attenta, ci suggerisce la lettura di un romanzo le cui pagine vibrano di affetto e di ragione. Una storia di vita, di migrazione, di perdita di identità. Un racconto che ci invita e ci accompagna nel giardino delle riflessioni intorno al fenomeno delle migrazioni. * Alice Zeniter, L’arte di …
LA COMMEDIA (NON È STATO DANTE A DEFINIRLA “DIVINA”) È UNA FIABA E LA SI ASCOLTA VOLENTIERI. CHE SI SIA ADULTI, RAGAZZI O BAMBINI.
Il bambino è ancora una figura sconosciuta, una pagina bianca nella storia dell’umanità. MARIA MONTESSORI Tutti coloro che dedicano parte del proprio tempo – insegnanti, genitori, volontari – per dare conforto, sostegno e trasmettere schegge di sapere ai propri giovanissimi compagni di viaggio, dovrebbero presentarsi sempre con un sorriso e, sorridendo, sfogliare le pagine della …
RICORDATI DI FAR CADERE IL BICCHIERE
Emyly Cabor ha pubblicato il 21 settembre 2021 su Riva Ombrosa, il Blog che anima e gestisce, un suggerimento che facciamo senz’altro nostro, ringraziandola per un contributo valido per tutti coloro che si impegnano nello sviluppare relazioni di aiuto. Un’agile lettura che gioverà di certo a chi (adolescenti e adulti) a tratti si trova a …
EDUCARE O ISTRUIRE? QUESTO È IL PROBLEMA. E LASCIAMO DORMIRE IL FUTURO…
Si tratta di un dilemma che insegnanti, docenti e – a vario titolo – volontari, devono per forza porsi. Consapevoli di alcune criticità istituzionali, rintracciabili nella politica del MIUR, Ministero dell’Istruzione e nella prospettiva dell’INVALSI, Istituto per la valutazione del sistema di istruzione. Enti che hanno scelto l’istruzione come oggetto delle proprie analisi e delle …
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CI CONOSCIAMO ABBASTANZA PER POTER DIRE “TI AMO”? IL PUNTO DI VISTA DI FRANZ KAFKA.
Il 25 marzo 1914, Franz Kafka scrive a Felice Bauer: […] Ora, se me lo chiedi, posso dire soltanto: ti amo, F., fino all’estremo delle mie forze, qui puoi aver piena fiducia in me. Ma per il resto, F., non mi conosco abbastanza. Subisco sorprese e delusioni in una frequenza interminabile. Queste sorprese e delusioni …
QUANDO IL NOME DICE E RACCONTA DEL PROPRIO ESSERE ESPLORATORI DELLE COSE DEL MONDO
DUE MADRIGALETTI I – (Appassionatamente) Mio nome, avvicìnati. Stringiti al mio corpo. Fa’ che nome e corpo non siano, per me, più due distinti. Moriamo insieme. Avvinti. II – (Sempre con cuore) Bruciamo la nostra distanza. Bruciamola, mio nome. Cessiamo di viverla come il sasso la sua ignoranza. Giorgio Caproni (1912 – 1990) …
CANDELE
Stanno i giorni futuri innanzi a noi come una fila di candele accese- dorate, calde e vivide. Restano indietro i giorni del passato, penosa riga di candele spente: le più vicine danno fumo ancora, fredde, disfatte e storte. Non le voglio vedere: m’accora il loro aspetto, la memoria m’accora del loro antico lume. E guardo …

