Incontrate l’una all’inferno e l’altra in purgatorio ma di entrambe Dante coglie, descrive e rende viva la tensione d’amore. Una vibrazione emotiva che, viceversa, il maschile traduce in violenza.
Non molto diverso da ciò che accade ai nostri giorni dove purtroppo si sente e si soffre l’assenza di parole e linguaggi adatti a cogliere il senso di drammi e vissuti.
Visto che Dante ci manca, proviamo a far almeno nostre le sue terzine e le sue cantiche, utili per vivere e interpretare il presente.
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