Il 25 marzo 1914, Franz Kafka scrive a Felice Bauer:
[…] Ora, se me lo chiedi, posso dire soltanto: ti amo, F., fino all’estremo delle mie forze, qui puoi aver piena fiducia in me. Ma per il resto, F., non mi conosco abbastanza. Subisco sorprese e delusioni in una frequenza interminabile. Queste sorprese e delusioni ci saranno, penso, soltanto per me; impiegherò tutte le energie perché giungano a te soltanto le buone, le migliori sorprese della mia natura; questo posso garantire, non posso invece garantire che mi riesca sempre […]
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E noi pensiamo di poter dire ad uno qualsiasi dei nostri interlocutori “Puoi avere fiducia in me?” Come pensiamo di poter convivere e gestire le nostre sorprese e le nostre delusioni?
Riferimento bibliografico: Franz Kafka, Lettere a Felice, 1912 – 1917, Milano, Mondadori, 1972
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