È facile immaginare che quasi nessuno dei passeggeri della 90/91 che, a Milano, nel suo lungo percorso circolare transita da viale Jenner, si chieda chi mai fosse costui. L’accesa e attuale contrapposizione tra favorevoli e contrari alla vaccinazione anti Covid19 viene casualmente a proporsi come felice occasione per ricordare la figura di Edward Jenner (1749 – 1823), medico britannico che realizzò la prima vaccinazione, teorizzandone l’importanza. E il vaiolo fu debellato e sconfitto.
Scrive Pietro Dri (Pietro Dri, Serendippo. Come nasce una scoperta: la fortuna nella scienza, Roma, Editori Riuniti, 1994):
«Mentre era studente di medicina, Jenner amava girare per i campi e osservare la vita dei pastori e degli animali. Parlando con una giovane mungitrice, alla quale aveva chiesto del latte, portò il discorso sul vaiolo, che in quei giorni (siamo nel 1738) stava mietendo molte vittime. La pastorella disse a Jenner che la terribile malattia non la preoccupava per nulla perché aveva già fatto il vaiolo vaccino – quello che colpisce le mucche – e che quindi era protetta nei confronti del vaiolo umano. Così almeno voleva la saggezza popolare. Jenner non fece caso più di tanto all’affermazione della pastorella, che tuttavia gli venne in mente una ventina di anni più tardi quando, ormai medico in carriera, si occupava di vaiolo. Capì allora l’importanza di ciò che gli aveva detto la giovane mungitrice: il vaiolo dei bovini proteggeva i pastori, rendendoli resistenti alla malattia umana. Perché allora non sfruttare questo fenomeno per difendere tutti, uomini, donne e bambini? Espose la sua brillante idea a John Hunter, celebre medico del tempo, che tuttavia non gli diede retta e anzi scoraggiò i buoni propositi di Jenner, il quale dovette arrangiarsi e soltanto verso la fine del 1796, decise di passare alla face operativa. Aveva portato con sé a Londra, per studiarlo in laboratorio, il liquido estratto da alcun vescicole di vaiolo bovino. Nel maggio di quello stesso anno inoculò il liquido a un bambino di otto anni, James Phipps. Che sopportò bene l’iniezione e non ebbe alcun disturbo. Dopo due mesi, Jenner passò alla fase successiva dell’esperimento: richiamò James e gli iniettò materiale infetto tratto da un malato di vaiolo. Il ragazzino non contrasse il vaiolo, dimostrando così la fondatezza dell’ipotesi di Jenner».
Mossa azzardata, quella di Jenner (chissà se i genitori di James erano a conoscenza del fatto che loro figlio sarebbe passato alla storia in quanto cavia di un esperimento. Il che, evidentemente, comportava un certo rischio…). Pare che il medesimo trattamento l’abbia riservato a se stesso. In ogni caso si assunse una bella e personale responsabilità, a fronte del fatto che allora (siamo alla fine del Settecento) non esistevano le tanto, attualmente sbandierate “evidenze scientifiche”.
Referenza iconografica: 1796, Edward Jenner somministra la prima vaccinazione anti vaiolo, Smartweek.it, 14 maggio 2021
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Impariamo sempre troppo poco dalla storia. Siamo dei presuntuosi e ignoranti, orgogliosi di esserlo, purtroppo !!
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