Nan-in, un maestro giapponese dell’era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen. Nan-in servì il tè. Colmò la tazza del suo ospite e poi continuò a versare. Il professore guardò traboccare il tè, poi non riuscì più a contenersi: «La tazza è ricolma. Non ce ne sta più»
«Come questa tazza» disse Nan-in «tu sei ricolmo delle tue congetture e delle tue opinioni. Come posso spiegarti lo Zen se prima non vuoti la tua tazza?».
Il che, tra l’altro, ricorda alla lontana una canzone di Francesco Guccini: «Vedi, cara, non puoi capire se non hai capito già».
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Wooooooooow
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Ah però!!!
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