(Secondo la tradizione Chippewa)
Un ragno stava tranquillamente tessendo la tela nel suo angolo, vicino al luogo dove Nokomis, la nonna, solitamente dormiva. La nonna aveva l’abitudine di guardare il ragno al lavoro, intento a tessere la sua ragnatela. Un giorno, mentre lo osservava, entrò suo nipote: “Nokomis-iya!” gridò il ragazzo, guardando il ragno. Fece un balzo, prese una scarpa e si lanciò verso di lui. “No-keegwa”, sussurrò la vecchia, “non ucciderlo.” “Nonna, perché proteggi il ragno?” chiese il giovane ragazzo. La vecchia sorrise ma non rispose.
Quando il ragazzo si fu allontanato, il ragno si avvicinò alla vecchia donna e la ringraziò per avergli salvato la vita. Le disse: “Per molti giorni mi hai osservato mentre tessevo e facevo oscillare la mia tela, ammirando il mio lavoro. Poiché mi hai salvato la vita, ti offrirò un dono in cambio.” Sorrise con quel sorriso speciale che hanno i ragni e si allontanò, tessendo mentre si muoveva. Subito la luna si avvicinò gentilmente alla finestra e illuminò la rete con un magico raggio argentato. “Vedi come sto tessendo?” disse il ragno. “Guarda e impara, ogni rete catturerà i brutti sogni. Solo i sogni buoni passeranno dal piccolo buco centrale, questo è il mio dono per te. Usalo per ricordare soltanto i bei sogni, quelli cattivi rimarranno senza speranza impigliati nella tela”.
Luz Amparo Osorio
Pubblicato da: Emily Cabor, Riva ombrosa, il 19 febbraio 2022
Bellissima!! Mi ricorda di quando anni fa lisa la mia secondogenita ebbe bisogno che costruissimo insieme un acchiappa sogni perché anche lei come molti bambini intorno ai 3-5 anni, di notte faceva fatica a dormire e diceva di fare brutti sogni. Fu bello e serví a stemperare un po la paura.
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