Siamo ormai prossimi alla ricorrenza del Natale, festa senz’altro dei credenti ma festa rispettata (in linea d massima) anche dai non credenti. I tre Vangeli sinottici (Matteo, Mt; Marco, Mc; Luca, Lc) e il Vangelo di Giovanni costituiscono i testi normativi della comunità cristiana. UVI, Unione Volontari per l’Infanzia e l’Adolescenza, è un’Associazione laica, aconfessionale e apartitica; da molti decenni i suoi volontari – credenti e non credenti – si impegnano per migliorare la qualità della vita di bambini e ragazzi. Abbiamo creduto di far cosa gradita ai nostri lettori riassumere tutti i passi dei Vangeli sinottici (escluso quindi il Vangelo di Giovanni) in cui risulta centrale e chiaro il messaggio evangelico: i bambini hanno diritto ad essere rispettati. Ma non solo: ascoltandoli e dando loro voce, gli adulti ne trarrebbero sicuro giovamento. I bambini possono dare consigli e intervenire anche nelle questioni più complesse e difficili. Un messaggio che può senz’altro essere condiviso anche da coloro che non riconoscono il carattere sacro dei Vangeli. In ogni caso, e comunque la si veda, si tratta di testi scritti ormai un paio di millenni fa e rientrano a pieno titolo nel patrimonio della nostra area culturale. E, per quanto riguarda il rispetto dell’infanzia, possono o almeno dovrebbero essere assunti come paradigma cui gli adulti (insegnanti, genitori, volontari) dovrebbero attenersi e seguire.
Leggiamo:
Bambini benedetti da Gesù:
Mt 19, 13-15.
Allora furono condotti a Gesù dei
bambini perché imponesse loro le mani
recitando una preghiera. Ma i discepoli
li sgridarono.
Gesù disse: Lasciateli fare, questi
bambini, e non impeditegli di venire a
me, perché il regno dei cieli è degli
uomini che sono diventati come loro.
Poi impose loro le mani e se ne andò.
Mc 10, 13-16
E gli presentavano dei bambini perché
li toccasse, ma i discepoli li sgridavano.
Gesù, vedendo questo, si sdegnò e disse
loro: Lasciate che i bambini vengano a
me, non glielo impedite, perché il regno
di Dio è di quelli che sono simili a loro.
In verità vi dico: Chi non accoglie il
regno di Dio come un bambino, non vi
entrerà.
E, abbracciatili, imponendo le mani su
di loro, li benediceva.
Lc 18, 15-17
Gli presentavano anche dei bambini
piccoli perché li accarezzasse; vedendo
ciò, i discepoli li rimproveravano.
Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: Lasciate
che i bambini vengano a me e non
glielo impedite, poiché a quelli che sono
come loro appartiene il regno di Dio.
In verità vi dico: Chi non accoglie il
regno di Dio come un bambino non
vi entrerà.
Prototipo del regno:
Mt 18, 1-5
In quel momento i discepoli si
avvicinarono a Gesù per dirgli: Chi
dunque è più grande nel regno dei
cieli ?
Egli chiamò a sé un bambino, lo pose in
mezzo a loro
e disse: Ve l’assicuro, se non cambiate e
diventate come i bambini, non potrete
entrare nel regno dei cieli.
Chi dunque si farà piccolo, come questo
bambino sarà il più grande nel regno
dei cieli.
Chi accoglie in nome mio uno diventato
come questo bambino, è me che accoglie.
Mc 9, 33-37
E prese un bambino; lo pose in mezzo
a loro e, abbracciandoli, disse:
Chi riceve un bambino come questo nel
mio nome, riceve me e chi riceve me,
non riceve me ma colui che mi ha
mandato.
Lc 9, 46-48
Poi sorse tra di loro una questione: chi
di loro fosse il più grande.
Gesù, conosciuta la questione che stava
loro a cuore, prese un bambino e se lo
pose accanto
e disse loro: Chi accoglie questo bambino
nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, accoglie colui che mi ha
mandato. Perché chi è il più piccolo
fra voi tutti, questi è grande.
I bambini nel tempio:
Mt 21, 12-16
Poi entrò nel tempio: cacciò tutti i
venditori e compratori, rovesciò i tavoli
dei cambiavalute e le sedie dei venditori
di colombe
e disse loro: nella sacra scrittura il
Signore ha detto: La mia casa deve
essere casa di preghiera, voi invece ne fate
un covo di briganti!
Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e
storpi, ed egli li guarì.
Vedendo i prodigi che faceva e i bambini
gridare nel tempio: Gloria al figlio di
Davide!, i funzionari sacerdotali del
tempio e i maestri della legge si
sdegnarono
e gli dissero: Senti quello che dicono?
Ma Gesù rispose loro: Certo! Non avete
mai letto nella sacra scrittura: Dalla
bocca dei bambini e dei lattanti ti sei
procurato lode?
Poi li piantò e uscì dalla città per
Recarsi a Betania, dove passò la notte.
Gesù raccomanda l’accoglienza dei bambini:
Mt 18, 5-11
Chi accoglie in nome mio uno diventato
come questo bambino, è me che accoglie.
Chi scandalizza anche uno solo di questi
piccoli che credono in me, sarebbe
meglio per lui che gli fosse appesa al
collo una grossa pietra e fosse
precipitato negli abissi del mare.
Similitudine dei bambini capricciosi nelle piazze:
Mt 11, 16-19
A chi posso paragonare la generazione
attuale? Sono come bambini seduti
in piazza: Gli uni rinfacciano agli altri:
vi abbiamo suonato un’aria di danza
col flauto, ma voi non avete ballato;
abbiamo cantato nenie funebri, ma voi
non vi siete battuti il petto in segno
di lamento.
Lc 7, 31-35
A chi dunque paragonerò gli uomini di
questa generazione, e a chi sono simili?
Sono come quei ragazzi seduti in piazza
che si rinfacciano a vicenda dicendo:
Vi suonammo il flauto e non ballaste;
vi cantammo lamentele funebri e non
piangeste.
Testi di riferimento:
I Vangeli, Assisi, Cittadella Editrice, decima edizione, 2004
Angelico Poppi, Sinossi e commento esegetico-spirituale dei quattro Vangeli, Padova, Edizioni Messaggero, 2004
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