La discussione è aperta. Gregory Hickok polemizza con Marco Iacoboni, che scrive (facendolo indispettire): “La nostra capacità penetrante di capire gli altri è dovuta a cellule cerebrali chiamate neuroni specchio. Queste sono le cellule che creano i piccoli miracoli della nostra quotidianità, che sono alla base del modo in cui governiamo le nostre vite, che ci legano gli uni agli altri, sul piano mentale e su quello emotivo […] Senza dubbio i neuroni specchio forniscono, per la prima volta nella storia, una spiegazione neurofisiologica plausibile per forme complesse di cognizione e di interazione sociale».
E Hickok, ribattendogli, non va tanto per il sottile: «Che cosa sono queste miracolose cellule umane capaci di spiegare tutto, dalle erezioni all’autismo? Curiosamente, tutte queste congetture sul comportamento umano non si fondano di fatto sulla ricerca nelle neuroscienze umane. La chiave di volta teorica è invece una classe di cellule scoperte nella corteccia motoria dei macachi nemestrini, animali che non apprezzano la musica, non sanno parlare e, francamente, non sono tanto gentili gli uni con gli altri. Il comportamento dei neuroni specchio è modesto. La caratteristica fondamentale è che rispondono (“scaricano”, come dicono i neuro scienziati) sia quando una scimmia allunga una mano per afferrare un oggetto sia quando la scimmia lo vede fare da qualcun altro. Questo è tutto. Ma come è possibile che una cellula nella corteccia motoria si una scimmia possa validare e sostenere il progetto neurale umano relativo al linguaggio, all’empatia, all’autismo e così via?».
In provvisoria conclusione: le Neuroscienze (Iacoboni ne è un rappresentante) dibattono con le Scienze Cognitive (Hickok ne è un sostenitore) e noi, curiosi e interessati, vi assistiamo. Pensiamo di non avere le conoscenze necessarie per dirci a favore dell’una ipotesi piuttosto che dell’altra. Per il momento pensiamo che la cosa migliore sia ascoltarli, identificando nelle varie posizioni quegli spunti utili a migliorare la nostra capacità di leggere il dinamismo dell’essere nel mondo e dei comportamenti umani che lo caratterizzano.
Nota:
I neuroni specchio sono una classe di neuroni che si attiverebbero (data la discussione in corso, il condizionale è d’obbligo) quando una persona osserva un’azione finalizzata compiuta da un’altra persona e di conseguenza ciò implicherebbe una sorta di “imitazione” del comportamento osservato.
Testi di riferimento:
Gregory Hickok, Il mito dei neuroni specchio, Torino, Bollati Boringhieri, 2014
Marco Iacoboni, I neuroni specchio: come capiamo ciò che fanno gli altri, Torino, Bollati Boringhieri, 2008
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