Un vero e proprio Dizionario, in cui le singole voci sono cucite con il delicato filo dell’ironia. 172 vocaboli, ognuno dei quali si propone come “volano” di riflessioni sempre profonde e intelligenti.
Il volume si apre con il termine “Agnosticismo”. Si riassume la posizione che Albert Einstein aveva nei confronti della religione: « La parola di Dio per me non è niente di più dell’espressione e del prodotto delle debolezze umane, la Bibbia è una collezione di lodevoli ma primitive leggende che sono abbastanza puerili […] Per me, la religione ebraica è, al pari di tutte le altre, un’incarnazione delle più infantili superstizioni». Einstein non crede in Dio ma nella regolarità della natura.
E si conclude con la voce “Zero”. L’Autore ricorda di quando, in prima media, la professoressa gli ebbe a dire «Sei uno zero e sarai sempre uno zero» Ma che male c’è ad essere uno zero…? Si chiede oggi Massarenti. Essere uno zero è un’ottima cosa. Ma richiede impegno: è l’impegno del dilettante. E si ricordi – aggiungiamo noi – che il Titanic è stato costruito da professionisti e l’Arca di Noè (metaforicamente parlando) da dilettanti…
Il testo così si conclude : « La parola cifra deriva dall’arabo sifr, che significava vuoto e indicava lo zero. Leonardo Fibonacci, nel suo Liber Abaci, nel 1300, ha tradotto sifr con zefiro, da cui zero: un piacevole venticello primaverile che attraversa la matematica, e la nostra vita, senza farsi troppo sentire».
Lettura piacevole e strumento di lavoro per i professionisti (o, meglio: i dilettanti) dell’ascolto.
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