«…Ieri notte me n’andavo per i campi, senza cappello, e i miei compagni soldati m’han gridato “oh bello, oh bello, si fermi, si fermi!” “Che c’è?” “Ha una lucciola tra i capelli, la lasci stare, com’è bella!”; se una lucciola m’è venuta a baciare, è segno che son proprio poeta: strafottiamoci del resto. Abbiamo trovato in un camminamento una gazza mezz’asfissiata; le abbiamo salvato la vita; ora ci salta sulle spalle (scacazzandoci la divisa), ci fa le feste con il suo beccuccio, diventa mesta quando ce ne andiamo senza curarci di lei; ci benedice cogli occhi incantati quando torniamo. C’è più umanità in questa gazza che in moltissimi uomini!».
Cartolina postale in franchigia, con timbro postale Ufficio Posta Militare 9.7.1915, indirizzata a Giovanni Papini / Pieve Santo Stefano / Arezzo. Mittente: Giuseppe Ungaretti / soldato / 19° fanteria / zona di guerra.
Da: Giuseppe Ungaretti, Lettere a Giovanni Papini, Milano, Arnoldo Mondadori, 1988
Chissà…un simile rilevante carteggio è stato possibile perché esistevano le cartoline postali e delle mail non si sarebbe parlato ancora per molti decenni.
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