PERCHE’ E’ IMPORTANTE CHE I PAPA’ STIANO IN SALA PARTO: NON “INTRUSI” MA COMPAGNI DELLE LORO COMPAGNE

Durante il periodo di pandemia, e anche ora in post pandemia, si è sentito parlare, sempre troppo poco secondo me, di nuove nascite, di gravidanza e di tutto ciò che avviene nella dimensione psichica e fisica delle neo mamme. Ma si è anche dato il giusto peso alla figura dei papà nelle sale parto, tanto da spingere operatori di settore e famiglie a lottare affinché tutto potesse svolgersi come giusto che debba essere. Papà e mamme che danno insieme alla luce il proprio figlio.

Il momento del parto non è solo fisicità e dolore, il parto è un momento multidimensionale e le attivazioni che si manifestano sono spesso inaspettate. Per questo non bisogna pensare che il papà, solo perché non essendo l’attore principale non giochi un ruolo importante.

Protezione, Completamento, Evoluzione: tre parole e tre concetti che mi consentono di spiegarvi perché i papà devono stare in sala parto.

Protezione, perché in quei momenti le future mamme hanno bisogno di sentirsi protette, hanno bisogno di sapere che al loro fianco ci sarà qualcuno che alla prima necessità sarà pronto ad intervenire. Il senso di protezione, la barriera protettiva che si crea, permette alla neo mamma di lasciarsi andare, di concentrarsi e farsi assorbire totalmente dal parto e dall’arrivo del loro bimbo, Il sentirsi protette riduce lo stato di allerta, si inibisce la neocorteccia e ciò alza la soglia del dolore e facilita la produzione di ossitocina, e sappiamo quanto importante sia l’ossitocina.

Leboyer ha definito i padri in sala parto degli “intrusi”, ma seppur la sua voce sia più autorevole della mia mi trova profondamente in disaccordo. Lui sosteneva che la presenza del papà potesse distrarre l’attenzione del bambino dalla mamma, ma in realtà, il parto, è proprio il momento in cui le attenzioni di tutti confluiscono in quell’emozione vera e unica che porta il nome di Amore.

L’amore che è alla base della coppia e che dalla coppia passa al bambino e con il bambino torna alla famiglia. Nel momento della nascita non c’è distrazione c’è solo unione e completamento.

Le neo mamme oltre al bisogno di protezione hanno bisogno di sentire che anche dopo il parto non saranno sole. Avere a fianco in quel momento i propri mariti o compagni dà loro questa sicurezza, da loro la certezza che ciò che hanno costruito prima della nascita ora sia pronto ad evolvere verso qualcosa di più grande, qualcosa che continuerà a crescere nell’imprevedibilità, ma sanno anche che è nell’imprevedibilità che troveranno le energie della coppia.

In ultimo voglio rispondere a tutti quei papà che mi chiedono: “ma quando sarà il momento, che cosa dovrò fare?”

Non dovrete fare, ma dovrete essere.

Essere disposti a soddisfare le richieste delle vostre compagne, ma soprattutto essere disposti a lasciarvi andare totalmente. Non trattenete le emozioni e non soffocate il vostro sentire, presto vi sentirete padri e lo sentirete nel momento in cui prenderete in braccio vostro figlio per la prima volta.

Dr. Antonio Viscardi

Dottore Magistrale in Psicologia Clinica e della Riabilitazione

Tel. 347.6256162

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