Tre suggerimenti per gli insegnanti
Ci siamo, il nuovo anno accademico è iniziato, almeno da un punto di vista fisico e temporale.
Fisico perché i nostri figli sono tornati nei plessi degli istituti, temporale perché la data d’inizio è stata rispettata.
Tutto bene, tutto alla grande!!! I protocolli stanno funzionando e la salute di tutti è stata tutelata.
Ma…?
Tranquilli, non voglio assolutamente fare della polemica o mettere insegnanti e addetti ai lavori alla berlina. Se mi seguite da un po’ saprete che il mio intento è sempre quello di muovere qualche riflessione e dare qualche suggerimento.
In questo caso mi sento molto vicino a tutti i maestri e le maestre d’Italia per quello che hanno affrontato e dovranno ancora affrontare, ma allo stesso tempo chiedo loro di fare uno sforzo e di aiutare i bambini e i ragazzi a recuperare serenità.
Voglio però dare anche io il mio contributo e fornire tre suggerimenti che potranno essere utili a maestri e maestre d’Italia.
Partiamo con il primo.
Più emozioni e meno nozioni.
Il dibattito sul modo di insegnare è di lunga data e tutti hanno sempre qualcosa da dire, ma in questo momento storico è importante soffermarsi e capire bene di cosa hanno bisogno i nostri ragazzi. La paura di un nuovo stop potrebbe spingere tutti a concentrarsi solo sui compiti da svolgere andando avanti come in una corsa contro il tempo, non facendo altro che aumentare sia nei docenti che nei ragazzi qualcosa che è purtroppo già molto presente, l’ansia.
Il mio suggerimento è quello di investire parte della didattica, almeno nei primi mesi, sul valorizzare le competenze emotive dei ragazzi. Investire del tempo per raccontare e raccontarsi, questo percorso aiuterà a ritrovare maggiore serenità e con maggiore serenità si apprende meglio e più velocemente.
Secondo: sincerità e lealtà.
Questo è un aspetto molto delicato e mi rendo conto possa sembrare anche inopportuno, ma penso invece sia molto importante. Lasciatemi spiegare.
Maestri e maestre prima di essere degli insegnanti sono delle persone, e come tutte le persone anche loro hanno delle fragilità. Allo stesso tempo, però, devono svolgere un ruolo troppo importante e delicato per sottovalutare le proprie sensazioni. Può succedere allora di non essere pronti a rientrare, non essere pronti a dare se stessi ai propri alunni perché non hanno attraversato e superato il vissuto pandemico. Fermatevi e abbiate il coraggio di chiedere aiuto, di essere sinceri e leali con voi stessi, lasciatevi accompagnare e sostenere. Mi viene in mente Rodari che provocatoriamente diceva: Nel paese delle bugie la verità è una malattia.
Terzo e ultimo punto: l’importanza ora come non mai di avere a disposizione uno Psicologo scolastico.
Qui, più che un suggerimento, è una vera e propria richiesta che vi faccio. Dobbiamo lottare insieme affinché maestri e alunni abbiano la possibilità di godere costantemente del supporto di un professionista. Questo vale post Covid, ma vale e varrà sempre in ogni momento. La psicologia è una Scienza e anche se sembra non tangibile. Prendersi cura del proprio mondo interiore è la cosa più importante. Avere la possibilità di poter contare su qualcuno che sa come sostenere, sa come riparare, sa come intercettare una richiesta d’aiuto è il dono più importante che possiamo fare alla nostra società del futuro. Per questo vi chiedo di parlarne nei Consigli d’Istituto, nelle riunioni con i genitori e in qualsiasi altro luogo riteniate possa esserci qualcuno ad ascoltarvi.
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Dr. Antonio Viscardi
Dottore Magistrale in Psicologia Clinica e della Riabilitazione
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