LA VOCE DI LAURA. TEMPESTA DI BATTITI

Pubblicato da dia43  il 12 maggio 2020

Laura, studentessa di diciassette anni, racconta e si racconta. E dipinge spicchi di vita sua e nostra. E ci insegna l’emozione di essere nel mondo. Nei suoi battiti tempestosi si ode, da lontano, la voce di Wislawa Szymborska (premio Nobel per la Letteratura), quando appunta: «Da qui si doveva cominciare: il cielo. / Finestra senza davanzale, telaio, vetri. / Un’apertura e nulla più, / ma spalancata». Per concludere: «La realtà esige / che si dica anche questo: / la vita continua». Una voce che le si fa amica. Un’ombra che la prende per mano per continuare, insieme, un viaggio che – da solo sognato – diviene realtà viva e inoppugnabile.

*

Pareti bianche,

Luci gialle,

Sangue rosso,

Cuore nero.

I secondi si mangiano i minuti,

I minuti sbranano le ore,

Le ore divorano i giorni.

È così che il tempo passa e nulla resta.

Che le vacanze volano e tu rimani sulla terra.

 Così che rimani uno di loro,

Tubi, aria e addio ai tuoi sogni primordiali.

Dipingo una tela, non c’è spazio se non per il nero, il rosso e il bianco.

Cosa mi resta,

Cosa posso ancora fare

Prima di cadere nell’oblio più totale?

Credere, credere, crederci sempre.

Non è facile

Quando tutto è così fragile.

Quando ti svegli la sera e dormi la mattina.

Quando dici no a tutto e sì a niente.

Quando aspetti che sia il tempo,

Ma del tempo proprio niente.

Basta dovrei dire e invece

La speranza non mi abbandona.

Sulla riva del mare vedo il mio riflesso ballare.

Un sogno fugace

Un ricordo perso.

Sono io che esisto

Perciò non mi abbatto.

 

Laura

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