PER PRIMA COSA, GUARDATE

William Osler (padre della medicina clinica moderna; 1849-1919) ripeteva ai suoi studenti: «Osservate, memorizzate, collocate al giusto posto, comunicate. Usate i vostri cinque sensi…Imparate a vedere, imparate a udire, imparate a toccare, imparate a odorare e sappiate che soltanto con la pratica potrete diventare esperti. La medicina si impara al letto del malato e non in un’aula. Non lasciate che le vostre concezioni delle malattie vengano da parole udite in classe o lette sul libro. Guardate, e poi ragionate, mettete a confronto e controllate. Ma per prima cosa, guardate».
Un suggerimento metodologico della massima validità anche ai giorni nostri dove specialisti di varia natura e grado (politici compresi) pare non siano in grado di vedere, udire, toccare, odorare, guardare, ragionare, mettere a confronto, controllare. Indicazione operativa che sarebbe bene venisse tenuta presente da chiunque sia impegnato, anche e soprattutto come volontario, in azioni finalizzate al miglioramento della vita dei propri interlocutori, bambini, adolescenti o adulti che siano.
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