Quando gli amici muoiono
la cosa più pungente
è il ricordo di come si muovevano
da vivi, in qualche precisa occasione;
come vestivano in certe domeniche,
una pettinatura,
qualche piccolo gesto ch’essi soli facevano
e che ora è perduto nel sepolcro.
Come furono ardenti un certo giorno:
quasi potresti ritrovar la data,
tanto sembra vicina: ma per loro
sono passati secoli –
come gradivano quel che dicevi,
tu cerchi di toccare quel sorriso,
e le dita s’immergono nel ghiaccio.
Sapresti dire il giorno
in cui tu li invitasti per il tè,
solo un gruppo di amici,
e parlasti con questa cosa immensa
che più non ti ricorda?
Lontano dagli inchini e dagli inviti,
lontano da colloqui e desideri
e lontano da ciò che noi sappiamo –
questa è la spina più profonda!
Emily Dickinson (1830-1886)
Resta anche la ridicola convinzione che siano loro a proteggere te, mentre in realtà siamo noi a proteggere il loro ricordo.
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