Scrive D.W.Winnicott (1896 – 1971):
«Ho affermato che la scuola materna integra ed estende in alcune direzioni la funzione di un buon ambiente famigliare; di conseguenza, la maestra d’asilo deve assumersi naturalmente una parte delle funzioni e dei compiti della madre durante il periodo in cui il bambino è a scuola, evitando – però – di sviluppare, per bisogni personali, un legame emozionale simile a quello materno. Il suo dovere è semmai quello di mantenere, rafforzare e arricchire il rapporto personale del bambino con la famiglia e, contemporaneamente, di introdurlo in un ambiente più vasto e più ricco di persone e di possibilità. Di conseguenza, il fatto che tra la madre e l’insegnante si stabilisca un rapporto sincero e cordiale fin dal primo momento della vita scolastica del bambino serve a infondere fiducia nella madre stessa e a rassicurare il figlio. Questi rapporti con le madri aiuteranno la maestra a capire quando l’irrequietezza dei bambini è dovuta all’ambiente famigliare; in molti casi essa sarà in grado di aiutare le madri ad avere più fiducia nelle proprie capacità».
Una linea guida che, seppur tratteggiata molti decenni orsono, si caratterizza per la sua massima attualità. Di tanto in tanto, nelle riunioni d’équipe, sarebbe bene si riflettesse in gruppo sui temi messi in luce da queste poche righe. Mettendo a fuoco le eventuali criticità e nel contempo immaginandone il superamento. Al riguardo adottando un’intelligente prospettiva critico-costruttiva, sotto la sventolante bandiera della creatività.
Il brano è tratto da: D.W.Winnicott, Il bambino e il mondo esterno, Firenze, Giunti-Barbera, 1973.
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