Dalla cronaca di Milano (sintesi) del Corriere della Sera di sabato 11 gennaio dell’anno in corso: «Bambina rischia di soffocare. Salvata dalle educatrici».
La bambina era incosciente, soffocava; non c’era tempo per aspettare i medici del 118. Le educatrici, intervenendo con la manovra di Heimlich, le hanno salvato la vita.
La manovra per la disostruzione è stata eseguita velocemente: la ripresa è stata totale. Ora la bambina sta bene.
Le maestre si sono accorte subito che alla bambina poteva essere andato di traverso del cibo; hanno chiamato il 118 e, guidate dai medici – in collegamento telefonico – hanno eseguito la manovra di disostruzione pediatrica. Per fortuna, le maestre avevano partecipato al corso tenuto dai rianimatori ed erano pronte ad intervenire.
La rapida ripresa della bambina è stato merito dell’ottimo lavoro delle educatrici.
Dall’ospedale Buzzi sottolineano che educatori e insegnanti dovrebbero tutti essere preparati per interventi di primo soccorso, come – appunto – la manovra di Heimlich.
Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della clinica pediatrica dell’Ospedale dei bambini, sottolinea che l’ospedale organizza da anni corsi tenuti dai rianimatori che si recano nelle scuole. Sarebbe opportuno che tutto il personale li frequentasse ma non tutti li seguono, pur essendo un impegno di poche ore. Zuccotti auspica che il Comune avvii un censimento per verificare se educatrici e personale risultano pronti e preparati ad affrontare le emergenze che potrebbero presentarsi in modo inaspettato e non prevedibile.
Domanda: le educatrici che gestiscono e progettano le attività educative che coinvolgono bambini e bambine, hanno – al riguardo – la preparazione adeguata? Ci si augura di sì. In caso contrario, non resterebbe che mettersi in contatto con, per esempio, i rianimatori dell’ospedale dei Bambini per organizzare uno specifico corso dedicato in primo luogo alla manovra di Heimlich.
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