FOTOGRAFIA
Sorridevi in quella foto
sprigionando primavera,
il tuo corpo in quell’istante
un’armonia di rose.
Avrei sfidato quelle spine
per annaffiare il tuo bocciolo
e coltivare la bellezza
d’un amore appena nato.
I cristalli in soggezione
non rendevano i tuoi occhi
profondi come abissi
dove cantano le sirene.
Ah, se l’inverno ti vedesse
di neve e pioggia ti abbraccerebbe
tu che soffi venti gelidi
di bellezza maledetti.
Ma se un giorno inventeranno
la fotocamera dell’anima
saranno salve le stagioni
del mio cuore impantanato,
dalla sorgente verrà l’acqua
che terge corpi e fiumi
insudiciati dai detriti
di fango e d’apparenze.
CHIARA – Memorabilia
VANA GLORIA
Mi viene voglia di pregare
l’uomo che porta la sua croce,
lo stipendio da pagare
per una casa e il suo giardino.
Non capisco come credere
che la parola sia un germoglio
da cui nasce poi l’azione
e la catena del favore
che si spezza come vite
fra le macerie dopo il crollo.
Mi chiedo spesso come l’uomo
accetti di buon grado
d’esporsi, indifesa preda,
alla pancia del predatore.
E se è vero che questo siamo,
animali in tacco a spillo
e scimmie incravattate,
è inutile strappare
i peli dalla carne,
piallare quella pelle
che sarà ruvida quando un giorno
lasceremo ai nostri figli
l’eredità di un mondo
mancante di natura.
Aggiungeremo un altro anello
di compromessi e debolezze
altre albe, altri tramonti
di glorie senza affanno.
CHIARA – Memorabilia
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