ALLA RICERCA DELLE PROPRIE ORIGINI LONTANE. A spasso con il DNA. Karin Bojs, i miei primi 54.000 anni, Milano, DeA Planeta Libri S.r.L / UTET, 2018, € 25.00

E’ bene chiarire subito che cosa sia il DNA: sta per acido desossiribonucleico. Si tratta di una sostanza chimica che si trova in quasi tutte le nostre cellule e che trasmette il nostro patrimonio biologico. La molecola di DNA è costituita da quattro diverse unità, le cosiddette basi azotate: adenina, guanina, citosina e timina (sembrano quasi quattro fate di un magico bosco incantato). In genere, vengono abbreviate in A, G, C e T. Il genoma umano consta di oltre tre miliardi di basi azotate e solo una millesima parte di queste basi differisce in due individui presi a caso, le altre rimangono identiche. Malgrado le variazioni siano piccole, possono fornire molte informazioni sulle origini ancestrali e sulle relazioni di parentela.
Il chiarimento è tratto dal libro che Karin Bojs ha scritto con l’intenzione di capire da dove fossero venuti i suoi antenati. Scorrevole, avvincente e molto documentato, guida il lettore in un viaggio a ritroso nel tempo fino a giungere a circa 400.000 anni fa. Il testo, di complessive 438 pagine, è suddiviso in tre parti, cui si aggiungono le sezioni “Domande e risposte sul DNA”, Ringraziamenti, Riferimenti e consigli di lettura e di viaggio e Referenze fotografiche.
Sfogliandone le pagine, si incontrano piccoli Troll, mammut, uomini di Cro-Magnon, neandertaliani e uomini sapiens. Ci si rende conto di come vivevano cacciatori e agricoltori di quel tempo antico, sempre in cronica lotta gli uni con gli altri. E si svela un fatto poco noto: gli uomini sapiens sono responsabili del genocidio degli uomini di Neanderthal. Ciononostante, per un certo periodo, sapiens e neandertaliani ebbero modo di incontrarsi sessualmente, il che determinò un certo vantaggio genetico. L’accoppiamento tra consanguinei – precisa l’Autrice – è dannoso per le difese immunitarie, quindi avere sangue nuovo e sano da altri gruppi è un vantaggio. Pare perciò del tutto da non seguire l’indicazione del proverbio che recita “Mogli e buoi dei paesi tuoi”. Per inciso, e sia detto tra perentesi, è ormai documentato e certo che la specie umana veda le proprie origini in Africa e che la sua sopravvivenza sia stata garantita dalle numerose migrazioni che, da quel continente, portarono i nostri progenitori a “colonizzare” altre terre, incontrando altri e diversi gruppi umani. Dal che si desume che gli attuali e drammatici flussi migratori potrebbero comportare vantaggi anche dal punto di vista genetico, oltre che – ovviamente – culturale.
Il caso di Otzi, l’uomo di Similaun, ospitato al museo di Bolzano, dalla presunta età di 5.300 anni, viene descritto con dovizia di particolari, interessanti e suggestivi.
Si discorre della Siria, di Cipro, della birra, delle case sulle tombe dei morti, delle incisioni rupestri, dell’eredità di Hitler e Stalin.
In sintesi: una bella e rigenerante lettura.

Karin Bojs, giornalista e divulgatrice scientifica, è stata per vent’anni caporedattrice del Dagens Nyaheter, il più importante quotidiano svedese. Con questo libro ha vinto nel 2015 il premio August, dell’Associazione degli editori svedesi.

Lo Spirito Folletto

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: