LETTERE DA YALGO, BURKINA FASO. Renato e Cristina, volontari-viaggiatori della solidarietà (2)

Ecco la seconda lettera.

2
La Domenica andando alla Messa.
Carissimi, superato un modesto attacco della Vendetta di Montezuma, mi sto acclimatando: abbiamo comprato un vero ventilatore ( quello sul soffitto si è rivelato essere un’innocua giostra per zanzare); le notti sono fresche, il giorno caldo e ventoso ( ma siamo ancora sotto i 35 gradi) è sopportabile almeno fino alle 14: poi, coprifuoco! Domenica abbiamo vissuto una giornata straordinaria. Suor Pauline (del Quebec) ha festeggiato i 50 anni di “suorato”: dalle 8 alle 11 Messa in chiesa, affollatissima. Cris ed io, in abiti coloratissimi confezionati da un sarto locale, abbiamo seguito tutto ( beh, quasi tutto..) da una finestra sul lato ombreggiato. La cerimonia ha avuto momenti toccanti ( ” J’ai quittè mon pais depuis 50 ans..”) ma lo shock e l’estasi sono stati i canti e la musica (tam tam e vari strumenti locali, ovviamente ). E il richiamo “magrebino” della donne, che seguivano il ritmo con il bimbo legato sulla schiena sbalottato da sinistra a destra e ritorno, con pericolosissime traiettoie semicircolari : roba da Telefono Azzurro! Per fortuna tutte andavano “a tempo”e sincronizzate: vi immaginate lo schianto del bimbo di una madre stonata ( mica cantavano Adeste Fidelis !)? Nota per Claudia, Contralto del coro del CAI: abbiamo intonato anche “Dio benedici l’Africa”, loro in lingua Morè, io in Swaili ( più o meno…): N’Kosi sikelele Afrika–“. Da crampi alle unghie. Bellissimissimo ( ma sono ancora Agnostico : forse Dio c’è, ma è malato, come deduceva W.Veltroni: vedi guasto all’auto della Missione). Tornati alla Missione, pranzo speciale con una quarantina di invitati: c’era anche Eminenz il vescovo di Kayà, il meno allegro , manco un sorriso; ma forse è l’età ( 71 anni qui sono tanti, anche per un Eminenz ). Mi sono gustato anche un po’ di porco alla griglia e una torta alla crema Eccezzzionale, preparata da suor SueElen ( Luisiana, USA): il tutto condito da birra, spumante e 34° all’ombra ( Montezuma: 1- Renato: 3. Tiè !), Alle 15, bagnati capelli e cappelli, ci siamo fatti il solito Km per rientrare chez-nous, confortati dall’immagine di alcune ospiti (infermiere, cuoche..) che ballavano sotto il sole-
Qui la gente è spontaneamente cordialissima, è obbligatorio stringere la mano: a tavola ne ho strette 16..e stavo mangiando il pollo, ovviamente con le mani, maledizione! I bimbi ti vengono incontro con “Bonne Journee” cui rispondere allarga el corazon ( poi, alla sera, fatico ad addormentarmi chiedendomi perchè fosse una BuonaGiornata per loro….). Spesso saluto con un Salam Aleikum ( lunghe vacanze in Maghreb mi hanno insegnato a riconoscere gli islamici ): ed il sorriso con cui rispondono”Aleikum Salam!” mi trascina in facili considerazioni sull’importanza di riconoscersi con un gesto, una parola…E se veramente parlassimo tutti una stessa lingua..? Lo so, la faccio facile: ma è l’età, fa caldo..sic! Qui a Yalgo islamici (40%), cattolici protestanti (25) e animisti convivono senza problemi : per la strada razzolano anche maiali tollerati o ignorati senza isterismi Calderoliani. Ne riparleremo: scusate se sono prolisso, ma non ho tempo per linguaggio str…ingato dei messaggini. Chiudo augurando a tutti una giornata di felici strette di mano.
Renato con Cristina
PS: se non trovate Yalgo, prov. di Kaia su Google, affacciatevi a mezzanotte e guardate a sud : l’oggetto più luminoso ( luce bianca, non azzurrina|) è Giove: ecco, in quel momento da noi è alla Zenit, ed io ce l’ho proprio sulla mia verticale.

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