Una persona viene definita stupida quando si comporta in modo stupido. Vi è mai capitato di fare una cosa stupida…?
Definiamo il termine: “Limitazione nei processi ideativi e nella capacità di giudizio”.
Carlo M. Cipolla in “Allegro ma non troppo”, pubblicato nel 1988, sviluppa il ragionamento, descrivendo quelle che chiama “Leggi fondamentali della stupidità umana”.
La Prima Legge della stupidità umana afferma che sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione. Nell’Antico Testamento si è esagerato quando si è scritto che “Stultorum infinitus est numerus” (Il numero degli stolti è infinito) per il semplice fatto che il numero dei viventi è finito. Ma veniamo alla Seconda Legge: La probabilità che una persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.
La Terza Legge presuppone che gli esseri umani rientrino in una delle seguenti categorie: gli sprovveduti, gli intelligenti, i banditi e gli stupidi. Ad ogni persona è capitato – nel corso della propria vita – di fare un qualcosa che, col senno del poi, ha potuto definire “da sprovveduto”, “da intelligente”, “da bandito” o “da stupido”. In parole povere, la Terza Legge sostiene che una persona stupida è una persona che causa un danno ad un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per se stessa o addirittura subendo una perdita.
Molte persone si sono comportate in modo tale da danneggiarne altre senza trarne vantaggio alcuno.
La Quarta Legge afferma che le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare, i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
La Quinta Legge sostiene che la persona stupida è il tipo di persona più pericolosa che esista. Di conseguenza possiamo affermare che lo stupido è più pericoloso del bandito.
Quest’ultimo concetto deve essere chiarito: il comportamento della persona stupida è pericoloso in quanto imprevedibile. Non segue mai il filo della ragione. Il bandito, no. Ha una sua precisa razionalità. Perversa, se vogliamo, ma pur sempre “razionalità” e in quanto tale, prevedibile e quindi meno pericolosa. Il perfetto bandito è colui che, con le sue azioni, causa ad altri perdite equivalenti ai suoi guadagni. Una persona che ruba 1.000 euro senza causarti ulteriori danni, è un bandito perfetto. Tu perdi 1.000 euro, lui ne guadagna 1.000.
Vi sono poi banditi che procurano a se stessi guadagni maggiori delle perdite che causano ad altri. Si tratta di persone con un elevato grado di intelligenza.
Vi sono infine banditi che procurano a se stessi vantaggi inferiori alle perdite causate ad altri. Se qualcuno, per scipparti la borsa con 50 euro, ti fa cadere, magari rompendoti una gamba, non è di certo un bandito “perfetto”.
Chiosa ad uso del Volontario e connesso Rebus creativo:
Le cinque Leggi fondamentali della stupidità umana riguardano senza ombra di dubbio almeno alcuni (se non addirittura molti) dei comportamenti messi in atto e – come si dice – agiti dal Volontario e dagli interlocutori con i quali entra in relazione per lo svolgimento delle proprie attività: altri volontari, coordinatori e coordinatrici, rappresentanti istituzionali, maestre, docenti, dirigenti scolastici e chi più ne ha, più ne metta.
Si pensi ad un caso al riguardo emblematico: quale strategia si è dimostrata valida, o potrebbe comunque esserlo? Intendendo con ciò: che cosa sarebbe bene fare nel momento in cui uno stupido dovesse intralciare e opporsi all’ agire del Volontario?