IL TEMPO PASSA…NO: SIAMO NOI A PASSARE, CON I SACRIFICI NELLO ZAINO DELLA VITA
Fermandosi a osservare e ad ascoltare,
Si percepisce che la gente
Corre di qua, corre di là.
E si lamenta:
Il tempo non basta mai.
Ci si lamenta: la giornata ha solo ventiquattr’ore.
Ma se fosse di trentasei o quarantott’ore
Basterebbe?
Come mai?
Non possiamo fermarci neppure per un momento
Per osservare ciò che ci circonda,
Sentire e ascoltare
L’aria di primavera
Il profumo dei fiori
Gli uccelli che cantano
Il vento che accarezza il volto
La pioggia che diventa di lacrime
Lo scorrere dell’acqua che rende viva la terra.
Il più delle volte siamo infastiditi
Dalla confusione del traffico.
I vari impegni ci obbligano alla corsa.
Che cosa è cambiato nella nostra vita?
Non ci si accorge degli anni che passano,
Dei figli che crescono,
Di un amico tristemente felice.
Facciamo le stesse domande
Senza pensare…
Non ascoltiamo la risposta.
La mente è in un altrove ignoto.
Perché?
Ha un senso il correre a perdifiato
Per andare dove immaginiamo abitino i nostri obiettivi?
E poi, raggiuntili, ci accontentiamo.
In apparenza, personalmente soddisfatti.
E ancora una meta dopo l’altra, all’infinito.
La soddisfazione di avercela fatta non ci rallegra.
Tanti i sacrifici fatti nello zaino della vita.
Lo stress, nostro compagno di viaggio.
E noi, sempre, a lamentarci.
Ma perché?
Basterebbe così poco:
Riflettere un po’
Su ciò che si è e si fa.
E troveremmo la risposta.
Siamo come un fiore, delicati e fragili.
Basta un nonnulla per distruggerci,
Sia psicologicamente che fisicamente.
ANGELICA MIHOC
Bellissima e veritiera!
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