TEO E BRICCOLINO, IL DIVORATORE DI LETTERE

Teo è un piccolo super- eroe che vive in una grande città. Come tutte le mattine esce di casa di buon’ora per iniziare la sua giornata di lavoro. Teo vola sulla città per assicurarsi che la vita vi scorra tranquilla quando riceve un messaggio dal sindaco, inquieto quanto mai: gli abitanti della città non riescono più a parlare in maniera corretta. «Anche a me mancano le parole! Quasi che le lettere siano scomparse dal vocabolario» disse il sindaco. Teo comprende all’istante che il problema potrebbe essere risolto andando nella valle delle lettere. Certo, ma dove si trova? Teo ne ha sentito sempre parlare ma mai nessuno gli ha saputo dire dove si trova. La ricerca di Teo parte allora dalle profondità del mare. Sorvolò poi ghiacciai e immense catene montuose, ma delle lettere dell’alfabeto nessuna minima traccia. Il suo volo dura molte e molte ore quando, alla fine, gli appare lontano un qualcosa che potrebbe essere una foresta di lettere.  Di colpo un guasto alla razzo di Teo lo fa precipitare come fosse un ferro da stiro. L’atterraggio fu un po’ acrobatico ma, grazie al suo scafandro, non si fece neppure un graffio. Ripresosi dallo spavento si guarda intorno e – con gioia – si rende conto di essere nel bel mezzo della valle delle lettere, lettere enormi. «Perché, dunque, sempre più persone balbettano e non trovano più le parole necessarie?» Un rumore strano e improvviso attira l’attenzione di Teo. Senza farsi vedere, cerca di capire di che cosa si tratta. Scopre uno strano individuo che sta mangiando le lettere, sgranocchiandole a grandi morsi. Teo, senza esitare, gli chiede di presentarsi, visto il danno che sta arrecando all’alfabeto.

Lo strano personaggio, rivolgendosi a Teo, gli dice – gentilmente – di chiamarsi Briccolino. «Io non so leggere e, per imparare, ho pensato di mangiare tutte le lettere, una dopo l’altra». «Ma, Briccolino, potresti imparare a leggere in un modo diverso!». Briccolino spiega a Teo che, dopo la nascita, è rimasto solo per qualche anno e nessuno gli ha potuto insegnare a leggere.

Briccolino decide di far vedere al suo nuovo amico una cosa che gli sta molto a cuore. Si mettono in cammino, attraversando un deserto roccioso per poi arrivare in una grotta dove le incisioni sulle pareti appaiono veramente incredibili. E Teo ne resta stupefatto. Le pareti sono completamente coperte da scritte e disegni. E Briccolino spiega: “Su queste pareti rocciose i miei antenati hanno scritto la storia del popolo dei Bricco. E io voglio assolutamente poterla leggere!»

È deciso. Teo aiuterà Briccolino. Dopo aver preparato un cartellone dove era riprodotto l’intero alfabeto, Teo comincia a spiegare, illustrando lettera per lettera. Briccolino ascolta con grande attenzione tutto ciò che Teo gli sta insegnando, seduto come uno scolaro la suo primo giorno di scuola. E così, in qualche giorno, Briccolino scopre tutti i segreti della lettura e finalmente Teo può tornare in città.

«Arrivederci, Briccolino. Sono contento di averti potuto conoscere. Però promettimi di aggiustare tutte le lettere che hai sgranocchiato». Briccolino si impegna a rispettare la promessa, se non altro per ringraziare Teo di avergli insegnato a leggere.

Teo accende il suo razzo e riparte.

Qualche mese più tardi Teo passeggia per la città. Nella vetrina di una libreria è esposto in bella mostra un libro che attira la sua attenzione. Si trattava di un libro scritto nientemeno che da Briccolino in persona dove ha raccolto tutto ciò che i suoi antenati avevano appuntato sulle pareti di una grotta.

E così, oggi, chiunque può conoscere la storia dell’enigmatico popolo dei Bricco.

MAURIZIO DE BELLIS

Maurizio De Bellis, Teo et le mangeur de lettres, Grandir, 2008

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