In uno spettacolo dello scorso 6 novembre 2013, Enrico Brignano tiene una prolusione il cui senso viene a costituirsi come paradigma che dovrebbe essere inteso come manifesto esistenziale che tutti dovremmo tener presente (educatori, genitori, volontari), impegnando le Associazioni e le Onlus a diffondere le buone notizie derivanti dal loro agire quotidiano a favore del miglioramento della qualità della vita dei propri interlocutori, giovani e meno giovani. Un lavoro teso a diffondere un ragionevole e ragionato buon umore. L’umanità non è cattiva come la stampa tende a descrivere.
«Voi pensate: siamo 55 milioni di abitanti, su un pianeta che ne conta circa sei miliardi. Comunque noi ci siamo e siamo in tanti e siamo anche incazzati. Ma soprattutto siamo molto bravi quando pensiamo alle eccellenze di questo nostro paese. L’unica saggezza che abbiamo è quella di saper vivere. Per cui, quando possiamo, cechiamo di vivere meglio. Vi dò un piccolo consiglio: una popolazione vale quanto il suo morale: più una persona è felice, più lavora e vive meglio. L’unica cosa certa che abbiamo su questa terra, è la nostra vita e non ne sappiamo gli anni. Non sappiamo quanto possiamo campare. L’unica certezza è cercare di alzarsi dal letto con il giusto morale. Come diceva Voltaire: la decisione più coraggiosa che potete prendere è di essere ogni giorno di buon umore. E allora, siccome i telegiornali fanno in modo di non farvi stare di buon umore, io vi consiglio di non guardare più i telegiornali. Non vuole essere disinformazione. Assolutamente. Vuole essere solo sopravvivenza. Il patto che dovremmo stringere con coloro che gestiscono la notizia, è: noi guarderemo i telegiornali e leggeremo i vostri giornali a patto che metà delle vostre notizie siano positive. Le dovete cercare. Non è possibile che noi ricordiamo ogni giorno e vediamo venti, quaranta telegiornali dove ci sono stragi, uccisioni, uno che ammazza un altro, rumeni che, ubriachi, tirano sotto qualcuno. Non è vero: capita che un rumeno si mette di traverso con il suo autotreno per non far passare le autovetture e salvare una bambina. Quella era una notizia talmente eclatante che non potevano non dirla. Allora io dico: fatevi un giornale per conto vostro. Io sono stanco di aver paura. Io non voglio aver paura: ho 47 anni, sono al mio giro di boa. Non voglio campare i miei prossimi anni con meno forza e più paura. Fatevi allora un giornale per conto vostro, dove ci sono anche le buone notizie. Ciao!».
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Al di là del fatto che amo molto Enrico Brignano, sono veramente d’accordo con questa riflessione molto vera.
Fortunatamente c’è il web su cui ogni tanto compaiono siti e blog in cui trovare solo buone notizie.
Quelle buone d’altronde dipendono dai comportamenti virtuosi della gente comune, che noi abbiamo la fortuna e il privilegio di conoscere. In questo ultimo giorno di feste natalizie un altro particolare grazie a chi ha saputo accogliere, donare, ringraziare, ascoltare e condividere con chi ne aveva bisogno.
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Assolutamente condivisibile !!!!!
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