Umberto Galimberti chiarisce: «Il termine “Fase” indica, in un processo di sviluppo, un succedersi di unità riconoscibili e distinguibili l’una dall’altra per la comparsa di determinati caratteri indicativi di sostanziali modificazioni. La determinazione delle varie Fasi, per quanto non arbitraria, non trova unanime accordo nella determinazione delle varie unità, anche perché è sottesa alla nozione di Fase una connotazione statica che, visualizzata in un processo di sviluppo, può essere considerata solo in un contesto di grande flessibilità».
Dal che si evince che tutta l’attuale discussione sul succedersi ipotetico delle varie Fasi (per altro, per nulla definite) è destinata a naufragare nel nulla applicativo. Anche perché chi ne ragiona – virologi, esperti, organismi e commissioni della più varia natura- è contagiato dal virus della politica, intesa come strumento di potere. Il che non dovrebbe essere. La Politica con la P maiuscola è quanto mai distante da logiche di esclusivo potere che penalizzano il bene comune. Ma tant’è. Al momento, quindi, non ci resta che essere piccole api furibonde.
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Esatto
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