Oltre all’amore “corrisposto” esiste un’altra forma altrettanto speciale.
Ogniqualvolta ci prendiamo cura amorevolmente di un essere vivente, mettiamo a sua disposizione tempo ed energie. Missione che richiede una dedizione costante sia in risposta a una fragilità, sia a un bisogno di protezione.
Che si rivolga a un parente, ad una persona cara o a un animale, si fonda su un legame affettivo importante e coinvolgente. Il nostro spirito ci guida verso un amore che non ha confini, un affetto quindi degno di una madre.
Parliamo di amore incondizionato, uno dei sentimenti più preziosi della vita.
È la forma di amore più puro, senza condizioni. Un amore disinteressato che non pretende nulla in cambio: uno spirito “materno” che va oltre il fattore biologico.
Prendiamo Madre Natura ad esempio, che coinvolge tutto ciò che ci circonda allo stato naturale e da cui tutti ne siamo assolutamente dipendenti: nonostante il poco rispetto che l’uomo troppo spesso mostra nei suoi confronti, a marzo di ogni anno si rinnova e ci ricorda il suo amore incondizionato, grazie alla potente forza universale rigeneratrice ciclica. Un effetto dell’amore incondizionato è il perdono, che supera tutto compreso i difetti.
Come ricorda Erich Fromm, psicoanalista e sociologo tedesco nel libro “L’arte di amare”, è uno dei sentimenti più profondi: “L’amore incondizionato corrisponde a uno dei più profondi aneliti, non solo del bambino, ma di ogni essere umano; d’altro canto, essere amati grazie ai propri meriti, lascia sempre dei dubbi.”
L’istinto materno varia secondo la personalità di ognuno e prescinde dall’aver procreato. Se è possibile insegnare tecnicamente come assistere una persona, è impossibile trasferire un istinto collegato al proprio essere.
Non importa quanto gli altri lo capiscano o lo comprendano, un amore non può essere giudicato e chiede di essere vissuto così come l’anima suggerisce.
Marina Trionfi