Giornata di cielo limpido, un raggio di sole caldo, un cinguettio di uccellini insistente, ed è primavera. Con le sue ore di luce uguale a quelle della notte l’equinozio mette fine all’inverno, iniziando una discesa verso l’estate.
Penso alla mia infanzia e all’appuntamento fisso del cambio di stagione. Quando si passava dagli indumenti pesanti invernali a tessuti più leggeri come il gabardine o il fresco lana e il soprabito sostituiva il cappotto. Naftalina e pulizie di primavera animavano gli argomenti delle mamme e noi bambini finalmente scendevamo a giocare in cortile.
La primavera apre le porte alla luce e al calore, ossigenando l’aria di casa e della mente. Ci suggerisce che se vogliamo far entrare del nuovo, dobbiamo togliere tutto ciò che ingombra. Un efficiente declattering crea ordine e pulizia, domestica e mentale.
Riorganizzare le idee, ristabilire priorità, allontanare chi ci toglie energia positiva, scartare emozioni dannose; ma anche valorizzare e circondarsi di persone positive, che ci ricordano quanto la gioia sia a portata di mano.
I cambiamenti richiedono coraggio. Non ha senso conservare un oggetto che lega a un’emozione o a un ricordo negativo. Liberarsene è un’azione d’amore verso se stessi.
Tanto vale per quei piccoli problemi che per mancanza di tempo o pigrizia si tende a procrastinarne la soluzione. Per evitare l’ansia da accumulo può essere d’aiuto porsi l’obiettivo di risolverne uno al giorno. La primavera offre un’aria più leggera e un bel respiro rafforza il legame indissolubile alla natura e all’universo, ridimensionando la serietà del quotidiano. L’obiettivo è sempre il benessere e l’azione determina il risultato.
Alleggerirsi delle paure è andare incontro a quella parte di noi che ci ricorda di continuare a sognare e desiderare, con quel sorriso che solo i bambini sanno regalare.
Marina Trionfi