Brevi informazioni sul Burkina . Da 4 anni ha un governo democraticamente eletto: un governo progressista che ha ereditato una pesante serie di “accordi “ e trattati internazionali e …multinazionali, siglati dal deposto Komparoè ( al potere dal ’87, quando fece assassinare, con l’OK della Francia del socialista Mitterand, Thomas Sankarà, “il Che Guevara africano”, primo ministro e suo amico d’infanzia…). Le miniere d’oro e di manganese sono di proprietari russi; il 90% dei campi del pregiato cotone del Burkina appartiene alla Rep. Pop. Cinese. Inoltre, e questo è ciò che i giovani sopportano meno, il B.F. ( come altri 7 paesi- Senegal, Costa d’Avorio, Mali, …) non può battere moneta, ma la compra dalla Banca di Francia, che custodisce nelle sue casseforti parigine la riserva aurea del BF e degli altri paesi suddetti. I giovani male sopportano di dover maneggiare le banconote “Franc C.F.A”. dove CFA è l’acronimo di Colonie Francaise d’Afrique ( e come non dar ragione ai Burkinabè?). Nella capitale fervono lavori di ammodernamento…( il resto cercatelo con Google). Anche qui a CENSURA ( non è uno scherzo: ci hanno chiesto di non scrivere ove siamo noi 4 bianchi: giriamo anche a voi la richiesta) ci sono segni di dinamismo economico: la costruzione della nuova sede del mercato bi-settimanale, la costruzione di numerosi negozietti in muratura, è arrivato il primo guichet (bancomat) che, quando c’è la connessione , funziona bene. Al mercato troviamo più prodotti locali: fagiolini, pomodori e angurie abbondano, frutto di un’estate piovosa come Dio comanda ( ma perché non lo comanda ogni anno…? ), e le forti piogge hanno riportato il terreno in condizioni favorevoli ai piccoli cercatori d’oro, che quest’anno sono riapparsi numerosi. Pochi si sono allacciati alla linea elettrica da…. a ….. installata 2 anni fa, troppo alto il costo per i locali; ma da ovest stanno arrivando gli scavi per la fibra ottica. Però.. però c’è il terrorismo. Non mi dilungherò : sui giornali italiani e su internet troverete notizie più precise delle mie. Pur ispirandosi alla Ijad islamica ( talebani, Boko Aram) non compie atti eclatanti ( autobombe al mercato, kamikaze, ) ma è uno stillicidio di attacchi contro esercito e gendarmeria ( carabinieri) e contro civili in piccoli centri : scopo di questi ultimi è suscitare una guerra civile tra le diverse etnie che, come le religioni, fino a ieri, sono convissute assolutamente in pace. Purtroppo per ora il tentativo sta avendo successo: l’uccisione di un Capovillaggio e dei suoi tre figli ha scatenato una reazione fino a pochi anni fa inimmaginabile: i compaesani dell’ucciso, con armi da caccia, bastoni e coltellacci hanno attaccato il villaggio da cui erano partiti gli assassini, ed hanno ucciso ( e linciato) numerosi abitanti di etnia Poel, accusati ( ingiustamente) di complicità. La prudenza ha consigliato Clement di cancellare il programmato “viaggetto premio” a Bobodioulasso, nell’ovest del Burkina,in una zona “ con troppe foreste, utili per imboscate”( Clement dixit). In alternativa, andando nella capitale per un W.E. di acquisti di souvenirs, Clem ci ha guidati a Manegà (60 Km a NE di Ouaga, dove, sperduto nella savana ( brousse) c’è un bellissimo Museo Etnografico, forse il migliore da noi visitato in Burkina. Peccato che la guida/custode fosse andato presumibilmente a mangiare, e abbiamo dovuto arrangiarci, resistendo anche alla tentazione di fregare una delle antiche spade esposte, o qualche antico monile: tutto lasciato senza protezione, a portata di mano!! Bello ma in una solitudine inquietante. A Ouagadougou siamo tornati ancora una volta all’”Eau Vive”, l’alberghetto in cui, esattamente tre anni fa, trascorremmo una notte ascoltando gli spari dell’assedio all’Hotel dove si erano barricati i 4 terroristi dopo aver massacrato 13 persone al bar/ristorante “Cappuccino”. Prima di ripartire per qui, siamo andati al “Cappuccino”-da poco riaperto- a bere un caffè: così, come piccolo gesto di solidarietà. E rieccoci “ a casa”. Dico “a casa” con sentimenti contrastanti : ormai da alcuni giorni in un angolo del mio cervello s’è accesa una lucetta rossa, tipo quella sugli aerei: “ Fasten seat belt, don’t smoke”, allacciate le cinture…: Lucetta cui segue l’annuncio del comandante: inizio discesa verso la destinazione… Sentimenti contrastanti, come la malinconia di lasciare “al loro destino “tanti bimbi che anch’io ho imparato a riconoscere, magari-addirittura!- a ricordarne il nome…Va beh, i fazzoletti alla prossima. Qui ci siamo abituati presto alla vita spartana; ma, tra quello che ci è mancato, annovererei i nostri 2 gatti. Nostalgia acuita da due episodi: due sere fa, nella nostra camera dove aspettavamo l’ora di cena Cristina ha interrotto la lettura di un libro , esclamando*: ”Ma..è entrato ed uscito un grosso topo !!” ( Nota *: è un eufemismo). Un’altra sera abbiamo scoperto un topo (12 cm più coda ) morto stecchito sul pavimento della cucina. Il cadavere non presentava segni di violenza (qui non ci sono gatti, ma 2 cani, Pepì e Toutpasse): escluso che fosse stato giustiziato a cornate da Bingo, ho proposto di far fare l’autopsia al defunto roditore prima di consumare le vivande della cucina. Proposta respinta; ma il mattino seguente io e Cris abbiamo atteso di vedere gli effetti della colazione sulle suore… Però abbiamo messo in giro la voce: chi avesse gatta incinta, contatti la Missione. Ancora un aggiornamento su Bingo: come intuito—la madre l’aveva rifiutato subito- un suo difetto congenito ne impedisce la crescita: solo i cornetti si stanno allungando; ma da una settimana Bingo viene messo a dormire nel recinto delle capre e dei montoni ( qui maschi e femmine sono chiamati tutti Mouton). Tranne qualche belato, Bingo si sta abituando / rassegnando; ma un paio di volte ho scoperto suor Pauline ad andare, in piena notte, a controllare che il suo bimbo non fosse molestato; e al mattino, un belato felice e l’avvicinarsi al galoppo di piccoli zoccoli ci avverte che Pierre ha aperto il recinto degli animali. Credo che, se abitassi in campagna, una capretta me la alleverei. Vittorio Sgarbi, per insultare qualcuno, l’aveva apostrofato con un “Sei una capra!”. Quando vedo come le capre, all’arrivo del nostro pick-up , interrompono l’attraversamento con intelligenza : chi è già arrivato a metà, accelera e conclude l’operazione; quelle che seguono interrompono la corsa e indietreggiano attendendo il mio passaggio (anche le pecore accelerano, ma si tirano dietro tutto il gregge: meglio frenare subito); quando vedo come le capre si ingegnano per raggiungere le foglie ( cioè: le spine) dei rami più alti, appoggiandosi con le zampe anteriore sui primi rami, facendo inclinare un po’ l’alberello per passare al “2° livello”, o facendo “scaletta” con la schiena: ecco, quando le vedo “litigare”, credo che si dicano: “Sei uno Sgarbi”! ( Vi ho già detto che sono un poliglotta ?). Per finire, notizie positive: Bruttone- che si chiama Soumail , a cui chiedo scusa per il soprannome- Soumail, dicevo, da ieri ci aspetta con le scarpette nuove ai piedi, e con un bel sorriso- il primo, ch’io ricordi. E ieri sera ci ha chiamati con un… “Missiù, le velò!”. Cioè: “signore, la ..bicicletta “! Dovete sapere che ieri , accogliendo la richiesta di Youmuni ( una 15enne cui paghiamo la scuola, che si fa ogni giorno 15 o 16 Km a piedi per andare a scuola), le abbiamo consegnato una delle 2 bici che avevamo donato alla parrocchia. Non è un regalo, ma un prestito per tutto l’anno scolastico, con 3 vincoli: non prestare la bici ad amici o fratelli, renderla a fine scuola- per riprenderla a settembre-, e non divulgare la notizia (la consegna è avvenuta lontano dalla missione). Yumani, che aiutiamo volentieri perché è brava ed ama lo studio, ha accettato le condizioni, e siamo certi le rispetterà. Quindi, capirete il nostro stupore nel sentire il grido di Soumail. Mica scemo, il ragazzino!! Fine, alla prossima ( PS: l’inverno è finito: min. 20, alle 10 siamo già a 30-32°C.). A presto.
Renato e Cristina