«Caro diario,
Come sto? È da tempo che non mi pongo questa domanda. Io sto bene. Davvero Laura, ne sei sicura? Sì, perché dovrebbe essere diversamente?
Perché forse tutti possiamo sentirci deboli ogni tanto. Allora forse sto bene ma non troppo.
Io in questi giorni non sono stata ferma. Ho fatto tantissime cose, non solo a livello di studio, scrittura e lettura, ma ho anche costruito e rinforzato i miei rapporti con le persone, cosa che mi rende particolarmente orgogliosa. È bello sapere che un’altra persona tiene a te.
Ciò che mi manca di più sono gli affetti, i gesti di amore, guardare una persona negli occhi, divertirmi con gli amici, vivere una di quelle giornate stupendamente belle perché meravigliosamente normali. Chiedo troppo? Prima, intendo all’inizio, credevo che l’affetto dei miei genitori e di mio fratello mi sarebbe bastato e anche avanzato. Credevo di poter rimanere lontana a lungo dalla mia classe e da tutti i miei amici e invece non è stato così. Io non mi abbatto, ci mancherebbe. Che vantaggio ne trarrei se mi abbattessi? Nessuno, perciò tiro avanti e guardo il lato positivo delle cose. Ad esempio, ora sto realizzando un immenso puzzle. Forse sì, voglio ricucire i pezzi della mia memoria. Un puzzle serve anche per mettere a posto le idee. Mi mette tranquillità e mi fa stare bene. Poi sto guardando una serie rai di qualche anno fa, di cui avevo visto solo la terza stagione. Non so per quale motivo, ma mi rilassa guardarlo e allo stesso tempo mi fa riflettere. Credo che tutti conoscano Braccialetti Rossi e a volte ho odiato questa serie perché concentra in una sola storia le vite terribili ma allo stesso tempo uniche di diversi ragazzi. Watanka il loro motto, il loro grido di battaglia. Credo che l’amicizia, quando è vera, è come un braccialetto rosso, ti si attacca e non si scolla più. Gli amici veri durano per sempre e non importa quante volte si litigherà, servirà solo a rinforzare questo legame.
Ho tanta voglia di tuffarmi in un altro libro. Avevo intenzione di leggere Follett, ma non ci riesco, in realtà non ci provo nemmeno, in parte perché ho avuto molto studio e in parte perché il mattone di un autore ancora sconosciuto mi spaventa e mi blocca al momento di aprire il libro. Perciò per ora nulla e stavo valutando di prenderne un altro anche se la mia scorta sta giungendo al termine.
Per il resto come al solito. Trascorro il tempo un po’ con tutta la mia famiglia, ma per la maggior parte rimango nella mia stanza. Ormai mi sono abituata a restare sola, ad ascoltare i rumori silenziosi della notte, a spiare i discorsi delle altre famiglie, a farmi cullare dal suono della musica.
Adesso non so cosa farò, probabilmente andrò avanti con il puzzle e poi cenerò.
C’è una cosa che vorrei tanto dirmi e che invece non mi dico mai. Ti voglio bene Laura, sei forte e coraggiosa, proprio come una leonessa. Non mollare mai!»
Pubblicato da dia43 il 16 maggio 2020
Complimenti Laura, pensi e scrivi tutte cose condivisibili !!! Sei serena, concreta, costruttiva, giovane e piena di buon senso. Soprattutto mi piacciono le tue considerazioni che analizzano per capire, senza criticare, condannare, senza rabbia e risentimento, sentimenti che logorano e fanno male. Una abbraccio virtuale!!
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Grazie mille! Se vi va di approfondire il mio “mondo” potete seguirmi sul mio blog personale🤗
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Che bello questo pezzo!! Tenerezza e verità a braccetto !
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Grazie🥰
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