LA SCUOLA (DI OGNI ORDINE E GRADO) È UNA GRANDE CASA CHE ACCOGLIE PENSIERI, EMOZIONI, VISSUTI, SORRISI E PIANTI

Una “casa” significa (o dovrebbe significare) un luogo familiare, dove allievi e docenti possano trovarsi a proprio agio, sentendosi – ognuno – protagonista del tempo trascorso in aula. Ma il più delle volte gli ambienti scolastici sono stati progettati e costruiti per soddisfare requisiti di esclusiva funzionalità: “macchine per lo studio” costruite per tenere il passo con le innovazioni in campo tecnologico applicate alla didattica. L’ esclusivo sapere tecnico – comunque rimarchevole –  non coglie il significato profondo di un luogo abitabile dove si possa ascoltare l’eco di una società plurale, dinamica e democratica.

L’edilizia scolastica è il più delle volte “soffocata” da esigenze economiche e tecnologiche. Al riguardo, e finalmente, l’architettura avanza e propone soluzioni costruttivamente innovative. L’architettura è la disciplina che studia e “inventa” l’alternarsi di pieni e di vuoti, anche e soprattutto emotivi. Di qui la possibilità di contribuire al benessere degli abitanti dello “spazio scuola”, non dimenticando la categoria del “bellessere”.  I fattori chiave della progettazione dei moderni luoghi di studio si stanno affermando a partire da logiche distributive appropriate, dalla scelta adeguata di materiali, finiture, colori, arredi, dall’orientamento che favorisca l’illuminazione naturale. Non bisogna occuparsi solo di tecnica ma anche di armonia, di estetica, perfino di amore, così da poter rendere accoglienti gli spazi destinati (e progettati) per l’acquisizione e la trasmissione di ogni forma di sapere disciplinare.

L’edificio scolastico non dovrebbe essere chiuso in se stesso, quasi fosse una fortezza inaccessibile; dovrebbe al contrario essere integrato nel contesto urbano e naturale attraverso grandi aperture verso l’ambiente esterno. Ambiente costituito anche dalle strutture relazionali intese in senso ampio e diffuso. Andrebbe ricostruito il rapporto tra “scuola” e città, attraverso spazi verdi attraversabili, caratterizzati anche da funzioni urbane di servizio (negozi, mercati, terziario in genere). La scuola dovrebbe essere disegnata intorno ai propri abitanti (bambini, ragazzi, insegnanti), rendendo percepibili i fenomeni naturali esterni: il Sole che si muove nelle diverse ore del giorno, il colore delle foglie che cambiano cin il succedersi delle stagioni.

Sarebbe bello poter abitare i quartieri, le città e il mondo come fossero case accoglienti e affettuose. Il che, dato i tempi, appare come una malinconica utopia.

*

One Reply to “”

  1. Per come siamo messi nel nostro paese sarebbe già tanto avere scuole senza danni strutturali, imbiancate frequentemente, con servizi igienici funzionanti o barriere architettoniche. Invece nel 2022 abbiamo ancora ascensori che non funzionano, scale al posto delle rampe, problemi strutturali di ogni tipo e un sacco di promesse disilluse.

    "Mi piace"

Lascia un commento